Un breve storico dei colori a tempera
I colori a tempera sono stati prodotti per la prima volta nell’antichità, e da allora hanno avuto un grande impatto sull’arte. Se volete saperne di più su chi ha inventato i colori a tempera e sulla loro storia, continuate a leggere!
I colori a tempera sono una delle forme più antiche di colori per l’arte. Sono stati usati per scopi artistici per millenni, abbellendo oggetti di uso quotidiano come utensili domestici, ornamenti e persino dipinti murali. Sono stati utilizzati per rappresentare scene religiose, scene di avventura, paesaggi e opere d’arte più complesse.
Gli artisti del periodo classico usavano una varietà di pigmenti naturali per creare i loro colori a tempera. Le loro tecniche e formule erano molto elaborate e spesso venivano tramandate di generazione in generazione.
Gli antichi Egizi erano grandi maestri della tempera: la loro tecnica prevedeva l’impasto di pigmenti naturali con leganti come l’alabastro, la calce o l’uovo sbattuto. Usavano anche una varietà di oli o grassi animali per legare i pigmenti insieme. Per questo motivo, venivano anche chiamati “oli a tempera”.
Chi ha inventato i colori a tempera?
I colori a tempera sono stati inventati in Egitto, dove venivano utilizzati per decorare la tomba dei faraoni. La tecnica è stata poi adottata dagli artisti del Vicino Oriente e successivamente dagli artisti del periodo classico.
Gli artisti del periodo classico svilupparono una tecnica più complessa e produssero diversi tipi di colori a tempera, tra cui la tempera ad olio, la tempera a grassi e la tempera al lattice.
In seguito, alcune delle tecniche degli antichi Egizi furono portate in Grecia dai mercanti greci. I Greci adottarono l’uso di leganti come l’alabastro e l’uovo sbattuto, e li usarono insieme a pigmenti naturali come ocra, malachite e sfumature di rosso.
L’evoluzione dei colori a tempera
Con il passare del tempo, la tecnica dei colori a tempera è stata perfezionata. Nel Medioevo, gli artisti iniziarono a usare una varietà di leganti come l’uovo sbattuto, la colla e la gommalacca. Inoltre, venne sviluppata una tecnica per mescolare pigmenti in acqua, prodotta con l’aiuto di inchiostri, olio, cera e grassi animali.
Il Rinascimento vide un’ulteriore evoluzione dei colori a tempera. Gli artisti iniziarono a usare leganti come l’olio e la colla per creare una vernice più resistente, che poteva essere utilizzata su materiali come il cuoio, la tela o il legno.
Gli ingredienti degli antichi colori a tempera
Gli antichi colori a tempera sono stati creati usando una varietà di leganti e pigmenti naturali. I leganti includevano l’alabastro, l’uovo sbattuto, la colla, l’olio e la gommalacca.
I pigmenti inclusi erano principalmente minerali, come ocra, malachite e carbonato di calcio, ma anche vegetali come la genziana, la sinopia e la canfora. Inoltre, erano disponibili molti pigmenti di colore naturale come il bianco di piombo, il rosso ocra e il terra di Siena.
La produzione originale di colori a tempera
La produzione originale dei colori a tempera prevedeva l’impasto dei pigmenti con i leganti. I pigmenti erano mescolati e impastati con l’aiuto di un mortaio e miscelati con acqua secondo una formula segreta. Il risultato era una massa piuttosto densa che poteva essere applicata sui materiali.
Gli antichi artisti impiegavano una varietà di strumenti per applicare i colori a tempera, come pennelli, spatole, coni di gomma, pezzi di stoffa o gesso. Una volta applicata sulla superficie, la tempera si asciugava rapidamente, formando uno strato di colore resistente.
La diffusione dei colori a tempera nel mondo
I colori a tempera sono stati diffusi in tutto il mondo a partire dall’antichità. Sono stati utilizzati in Grecia e nel Vicino Oriente fino a raggiungere l’Europa nel Medioevo.
Nel Rinascimento, la tecnica dei colori a tempera si diffuse in tutta Europa. Gli artisti iniziarono a usare la tempera per esplorare le nuove tecniche della prospettiva e del chiaroscuro, dando vita a sculture, dipinti murali, ritratti e paesaggi.
L’impatto dei colori a tempera nell’arte
I colori a tempera hanno avuto un grande impatto sull’arte. Hanno permesso agli artisti di esprimere le loro immaginazioni attraverso colori vivaci e brillanti, e di creare opere d’arte di grande impatto visivo.
Grazie alla tempera, gli artisti sono stati in grado di esprimere emozioni e sensazioni profonde con l’aiuto di colori intensi. La tempera ha permesso loro di applicare rapidamente e facilmente colori su grandi superfici e di creare una varietà di effetti.
I vantaggi dei colori a tempera
I colori a tempera sono molto versatili. Possono essere usati su una varietà di superfici e sono resistenti all’umidità, ai raggi UV e agli sbalzi di temperatura. Sono anche molto resistenti ai graffi e alla sfregatura.
Inoltre, i colori a tempera sono molto facili da usare. Si asciugano rapidamente e possono essere applicati in modo uniforme su grandi superfici. Sono anche molto economici e non richiedono tecniche complesse.
Colori a tempera: ricette storiche
Le ricette dei colori a tempera sono state tramandate di generazione in generazione. La ricetta originale era composta da una miscela di pigmenti naturali e leganti come l’alabastro, l’uovo sbattuto, la colla, l’olio e la gommalacca.
Tuttavia, con l’evolversi della tecnica, le ricette sono diventate più complesse. Gli artisti del periodo classico hanno sviluppato ricette più sofisticate per creare colori più brillanti e intensi.
Colori a tempera moderni: cosa c’è di nuovo?
I colori a tempera moderni sono stati sviluppati con l’aiuto di nuove tecnologie. Ad esempio, vengono utilizzati leganti di